Filosofia

LA NOSTRA MISSIONE


“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”
(Ernest Hemingway)

 

La parola “missione” potrebbe forse sembrare esagerata e fuori luogo, persino offensiva (ma non c’è nessuna ufficialità o fede religiosa coinvolta). Tuttavia, nelle righe sotto speriamo di convincervi che è il termine migliore per riassumere il nostro lavoro.

Non v’è dubbio che lo scopo ultimo del contadino, come di qualsiasi altro lavoratore, sia di carattere economico, ma non è l’unico, e nemmeno il più importante.

Siamo contadini, agricoltori, enologi, agronomi, siamo cantinieri, degustatori, venditori, ma, prima di tutto, siamo uomini che lavorano, e lo fanno a stretto contatto con la terra. E insieme a lei fatichiamo, sudiamo, scherziamo, ridiamo, piangiamo… e con lei dividiamo il merito dei frutti che otteniamo, ma soprattutto, se la rispettiamo, lei rispetta noi.

La nostra passione unita a quanto di meraviglioso la natura ci offre, e che preserviamo ogni giorno, rende possibile la produzione delle uve che divengono quel nettare di cui tanti hanno decantato le lodi, da Euripide a Ovidio, da Shakespeare a Baudelaire, da Hemingway a Dalì fino a Fellini.

Per chi ha inteso che si beve per ricordare e non per dimenticare.

Azienda agricola Tosi - Filare
Azienda agricola Tosi - Vendemmia
Azienda agricola Tosi - Vendemmia

TERRITORIO E TERROIR


“Il vino è il canto della terra verso il cielo”
(Luigi Veronelli)

 

L’Oltrepò Pavese è una fascia molto ampia di territorio collocata appunto a sud del fiume Po, incuneata tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, che presenta una conformazione che ricorda un triangolo. La nostra azienda e i nostri terreni sono situati nella prima zona collinare dell’Oltrepò Pavese ad altezze che variano dai 200 ai 300 metri sul livello del mare. I terreni hanno una composizione mediamente calcareo-argillosa, con residui sabbiosi nelle zone più alte e sono particolarmente ricchi di sali minerali. L’esposizione è per lo più nord-nord ovest per le uve destinate ai bianchi freschi e alle basi spumante, e ovest- sud ovest per le uve destinate alla produzione di rossi di buon corpo e alcool, in grado di durare nel tempo.

Il terroir, per definizione, è un’area delimitata nella quale le condizioni fisiche e chimiche, il clima e la zona geografica associate a un particolare vitigno, permettono la produzione di un vino inequivocabilmente riconoscibile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità. Suolo e sottosuolo, con le loro composizioni geologiche, i microrganismi, la macrofauna, le caratteristiche intrinseche del terreno, i cambiamenti dello stesso dovuti a concimazioni organiche e minerali, gli approvvigionamenti idrici, il clima e la temperatura, la ventilazione, l’esposizione solare e l’umidità, il microclima. Tutti fattori che determinano l’unicità di un vino prodotto da un dato vitigno in una determinata posizione geografica.


MICROCLIMA


“Una bottiglia di vino contiene più filosofia che tutti i libri del mondo”
(Louis Pasteur)

 

Ultimo fra gli elementi del terroir, ma non per importanza, è il microclima, che è determinato dal sistema di potatura, dall’inerbimento del terreno, dalla distanza tra le piante, dalla distanza tra i filari e dalla distanza delle piante dal terreno. Il sistema di allevamento che utilizziamo è il guyot, con il quale all’atto della potatura vengono lasciati su un fusto di 60-90 cm di altezza uno sperone di due gemme e un capo a frutto legato orizzontalmente sul filo di banchina, con una lunghezza media di 8-10 gemme (che possono arrivare a 12-14 nel caso di vitigni che tendono a non fruttificare sulle prime gemme, come la croatina). La nostra azienda, ormai da più di vent’anni, pratica un inerbimento controllato atto a evitare che i terreni perdano fertilità: l’erba che cresce viene trinciata e lasciata sul terreno, diventando così un concime naturale. La distanza tra le piante (interceppo) varia da 0,80 a 1 metro, mentre quella tra i filari (interfila) varia dai 2,20 ai 2,40 metri.


PRODOTTO


“Il suono morbido di un sughero che viene stappato dalla bottiglia ha il suono di un uomo che sta aprendo il suo cuore”
(William S. Benwell)

 

Il lavoro di un anno, il sole, la neve, di nuovo il sole, la pioggia, di nuovo il sole, e finalmente l’epilogo di questa fantastica novella, in cui mani sapienti colgono i frutti all’atto della loro massima espressione, timidi e seminascosti dietro alle foglie, ma forti di una maturità acquisita con tempo e pazienza. Le stesse mani li traslocano in cantina, dove comincerà per loro una nuova vita, liquida, dove il tempo e quelle stesse mani sapienti compiranno il miracolo che darà ristoro e felicità a chiunque avrà il piacere di assaporarlo.

Tutti questi fattori naturali uniti al nostro impegno giornaliero nel salvaguardare il patrimonio di ambiente e natura, nella ricerca di equilibrio, nell’innovazione, fanno si che i vini escano dalla cantina con orgoglio e sincerità e riescano umilmente a sostenere il peso di ciò che vogliono esprimere.